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Il colpo di calore sul lavoro è infortunio!

Il colpo di calore sul lavoro è infortunio!

Introduzione

Lavorare ad alte temperature sia all’aperto che in luoghi chiusi, può essere estremamente pericoloso. In caso di colpo di calore sul lavoro è bene ricordare che la normativa Salute e Sicurezza sul lavoro vieni in nostro aiuto.

Approfondimenti

Negli ultimi anni l’aumento delle temperature e condizioni climatiche avverse, sono sotto gli occhi di tutti. Le temperature medie aumentano di anno in anno e di conseguenza il numero di infortuni dovuti al caldo sta aumentando.

Purtroppo in molti contesti la normativa Salute e Sicurezza non sempre è garantita né le misure correttamente applicate. La temperatura media in luoghi chiusi dovrebbe essere tra 18° ed i 24°, con un grado di umidità tra il 40% ed il 60%. Nelle attività esterne, come l’agricoltura, il picco massimo previsto è di 35°.

Bisogna essere informare sia i lavoratori che le aziende, poiché proprio quest’ultime, nel caso di lavori esterni, hanno la possibilità di accedere alla Cassa Integrazione Ordinaria, come stabilito dall’INPS, proprio nel caso in cui la temperatura superi il 35°.

Cosa può fare il lavoratore?

Purtroppo la normativa, precedentemente citata, non risulta vincolante e non esiste nessuna norma che preveda la sospensione dell’attività lavorativa in caso di superamento delle temperature.

Alla luce di queste informazioni c’è da sapere che ovviamente il sindacato non è mai rimasto inerme ed indifferente. Le continue lotte per aggiornare i CCNL, gli incontri con le aziende ed il supporto per i lavoratori per i loro contratti e diritti, sono serviti anche a migliorare questa situazione.

Un malore a causa del troppo calore sul posto di lavoro potrebbe essere un infortunio da denunciare all’INAL ed in questo caso bisogna procedere in questo modo:

  • Farsi accompagnare al Pronto Soccorso;
  • Segnalare al personale sanitario le condizioni di lavoro per orientare gli accertamenti specifici in grado di determinare lo stress termico e qualificare il caso come infortunio;
  • All’atto delle dimissioni è necessario un certificato medico di infortunio, dove è specificato il problema dovuto all’eccessivo calore e darne una copia al datore di lavoro che dovrà presentare denuncia all’INAIL;
  • Contattare la FAI-CISL o il patronato INAS per farsi assistere nelle pratiche nei confronti dell’INAIL.

Conclusioni

Ricordate che il sindacato è sempre qui per supportarvi. La nostra speranza è che episodi del genere non accadano mai e che le condizioni di lavoro siano sempre adeguate, continuamo a lottare per fare che ciò accada. Non esistate a contattarci in caso in cui voi o altri colleghi siate vittimi di questi episodi!

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